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Immagine del redattoreLuisa Tonon

30 anni nel Giardino dell'Eden

Era il 2019 e volevo un viaggio per i miei 30 anni. Così già da gennaio inizio a pensarci, a studiare, a capire cosa fare e in poche settimane programmo tutto: saremmo partiti ad agosto per Mauritius. Non volevo un viaggio stanziale, volevo qualcosa di esperienziale, qualcosa che mi avrebbe fatto ricordare per sempre quel viaggio. Fu così che decisi di dividere il soggiorno e spostarmi nell'isola, per provare (ah, questa deformazione professionale) ben tre strutture alberghiere.

Decolliamo con un super comodo volo Emirates, che nella tratta Dubai - Mauritius utilizza un airbus A380, che io avevo già provato, ma salirci nuovamente fu una vera coccola. Viaggiare comodi ti permette di arrivare a destinazione molto più riposato. Mauritius ci accoglie con la pioggia, ma non dovete temere, si tratta spesso di acquazzoni tropicali che passano velocemente, soprattutto su un'isola così verde, che ha costantemente bisogno di acqua, altrimenti tutta quella rigogliosa vegetazione non avrebbe ragione d'esistere. Mentre aspettiamo in aeroporto il nostro noleggiatore per il ritiro della macchina, ci chiediamo come barcamenarci con la guida a sinistra: sarebbe stata la nostra prima volta.

Pronti via, completato tutto l'iter burocratico, ci avventuriamo sulle strade mauriziane per raggiungere la nostra prima tappa, Flic en Flac, dove saremmo rimasti per 5 notti: per me fu amore a prima vista. Una struttura molto carina, direttamente sull'ampia spiaggia della località, con una piscina, terrazza ristorante aperta, e le camere cosparse in diversi bungalow in giardino. La visuale dalla nostra è ancora vivida nella mia mente: quella luce, quelle palme, quelle sagome degli ombrelloni, con quella pace idilliaca che caratterizza Mauritius, erano ogni sera al tramonto una vera cartolina. Questi giorni sono di scoperta e di avventura, volendo goderci ogni possibilità che ci viene offerta. Imperdibile l'escursione in barca a Ile aux Benitiers, un'isolotto piatto sulla costa occidentale, dove ti viziano con un barbecue sulla spiaggia, dopo aver fatto il bagno con i delfini: da qui la vista sul monte Le Morne, è imparagonabile e il mare vicino alla Cristal Rock, altro simbolo caratterizzante dell'isola un vero spettacolo.

Ovviamente dopo averlo visto da lontano, non possiamo perderci anche lo spettacolo di questa montagna da vicino, e soprattutto della sua spiaggia: decidiamo quindi di trascorrere una giornata anche qui, nella penisola di Le Morne, caratterizzata da una sabbia corallina bianchissima, lunga e in alcuni tratti molto ampia, amata dai surfers. Qui ci sono le strutture più lussuose di tutta Mauritius, per vivere una vacanza all'insegna del comfort assoluto. C'è anche una bella pineta, con food track economici per gustarsi all'ombra delle palme il tipico street food mauriziano: la cucina è ottima ovunque tu scelga di mangiare, sull'isola non rimarrai deluso. Ma ecco che all'alba di un nuovo giorno ci sorprende la pioggia (ve l'avevo detto che qui piove spesso, vero?) e quindi cogliamo l'occasione al volo per addentrarci nel cuore di Mauritius e fare un giro al lago sacro di Grand Bassin e alle terre colorate di Chamarel; se alla prima tappa sembrava di stare in pianura padana a causa della fitta nebbia, una volta arrivati al secondo stop della giornata, ecco il sole splendere nuovamente! Siamo stati davvero bravi dopo tutta questa cultura, e il mio fido compagno di viaggio chiede clemenza: dobbiamo assolutamente visitare la Rhumerie. E non ci fu decisione migliore per la pausa pranzo: anche il Rum che fanno da queste parti è davvero una chicca da gustare.

I giorni passano, e tra un pò di relax nella meravigliosa Flic en Flac e le spiagge più a nord come quella di Trou-aux-biches, giunge il momento di salutare il nostro hotel e diregervi verso est: ci aspetta una notte indimenticabile all'isola dei cervi.

Stavo sognando quel momento da mesi: avevo infatti prenotato una bubble sull'isola, ce ne sono solo tre, e si trovano tutte all'interno del meravigliosa campo da golf. Non ci sono altre strutture alberghiere oltre a queste tre "camere" con la volta trasparente che ti permette di vedere il cielo stellato di notte, da veri romantici. Non potete capire la mia faccia quando arrivati alla reception sulla terraferma, ci dicono che la mia prenotazione non c'è. Inizio facendo vedere i miei voucher e spiegando che sono anche un'agente di viaggio, così ovviamente non possono fare errori. Ci vengono a prendere comunque con la barca e ci portano alla reception del gold club che si trova sull'isola dei cervi, dove il manager ci accoglie e cerca di far placare gli animi con un pò di succo di mango e i loro asciugamanini freschi. Io però non me la bevo, so come vanno queste cose, avendo già lavorato anche come receptionist. Ci propone poi di fare un giro con la golf car, e ci fa personalmente da guida per farci vedere ogni gemma nascosta dell'isola, dove ci ha scattato anche la bellissima foto che ho pubblicato qui. Alla fine della fiera, avevano erroneamente cancellato loro la mia prenotazione, ma essendo arrivati prima di tutti gli altri ospiti prenotati per quella sera (e vista anche la mia insistenza nel sottolineare la mia professione), ci fanno accomodare nella bubble. Bellissima, con vista su un laghetto da un lato, e vista oceano Indiano dall'altro. Passiamo il resto del pomeriggio nella spiaggia privata riservata solo per gli ospiti del golf club, con un fantastico cocktail bar con altalene penzolanti per sorseggiare i drink: un altro dei mie spot preferiti di questo viaggio. La cena qui è un'altra esperienza che merita di essere vissuta: dopo il tramonto infatti i golfisti, e gli escursionisti che arrivano in giornata per godersi il mare, se ne vanno, e rimani da solo con gli altri quattro ospiti delle camere, il personale del ristorante, che ovviamente è aperto solo per voi, e il guardiano. Le portate sono da urlo, il vino pure, e l'atmosfera è romantica a mille. Anche svegliarsi qui, con una pace incredibile, è qualcosa di unico al mondo. Colazione da campioni, un ultimo tuffo in queste acque tranquille e ci rimettiamo alla guida per proseguire il viaggio verso la nostra ultima tappa: il nord. Pernottiamo per le ultime due notti a Cap Malheureux, con l'incredibile vista su il Coin De Mire, un altro isolotto che spunta dall'Oceano a parecchia distanza dalla costa di Mauritius. Il mare lì è davvero una favola e avremmo dovuto andarci in escursione il nostro ultimo giorno, ma poichè vi ho già detto che sull'isola un pò di pioggia cade, le condizioni del mare non ci hanno permesso di effettuarla: questo è stato un grande dispiacere per me, ma chissà magari la prossima volta che farò visita a Mauritius si ripresenterà l'occasione. Per non sprecare in alcun modo il nostro tempo, facciamo quindi visita ai giardini di Pamplemousses, a solo mezz'ora di macchina, un giardino botanico con tantissime piante endemiche e colorate, e le super note e gigantesche ninfee Victoria Regine.

Mauritius è stata una bellissima scoperta, un viaggio caratterizzato da una pace interiore ed esteriore unica, un'ospitalità calorosa, dei paesaggi superlativi ed esperienze favolose.


Mauritius, davvero il paradiso.


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